mercoledì 14 ottobre 2015

RENZI E I CONTANTI - Il governo innalza il tetto dei pagamenti in contanti a 3 mila euro. Almeno vorrebbe, anzi dice di volere. Dimentica che in maggioranza ha la sinistra che considera questo provvedimento come complicità con gli evasori. Sarebbe l’ennesimo punto preso dal nostro programma. Vedremo come fa



C
he Renzi sia un Presidente del Consiglio con poca originalità è cosa ben nota. Ma che abbia questa ossessione nei confronti di Silvio Berlusconi, dei programmi di Forza Italia e delle sue iniziative ci lascia ogni giorno di più a bocca aperta.


Dopo l’annuncio sul taglio delle tasse, a partire dall’Imu sulla casa, il premier ha deciso di innalzare la soglia per il pagamento in contanti a 3 mila euro. Benvenuto nel club, caro Renzi. Già, perché fin da subito ci eravamo imposti a tale provvedimento quando il governo Monti optò per questa scelta folle, subordinando una ripresa dei consumi ad una lotta all’evasione.

L’Italia ha una passione tutta propria nell’utilizzo delle banconote, presenti all’incirca nell’82% dei pagamenti.

Un dato in assoluta controtendenza rispetto al resto dell’Europa dove il dato in media si aggira intorno al 60%.

Il tetto dei mille euro ha rappresentato quindi un handicap nel rilancio dell’economia italiana, soprattutto per quella operante nel settore transfrontaliero.  
All’epoca, più che un punto del “Salva Italia”, a molti e forse a Monti, parve più un modo per dare un aiutino alle banche in difficoltà. Pensate che dal primo luglio 2012, anche la P.A. nel versamento delle pensioni o stipendi superiori a mille euro, dovette modificare il sistema di versamento di pensioni o stipendi superiori a mille euro utilizzando unicamente pagamenti di tipo elettronico.
Vi ricordate le file di anziani pronti a procurarsi un iban oppure una carta prepagata abilitata?

Forza Italia aveva già presentato una proposta di legge a firma del senatore azzurro Paolo Galimberti, che mirava a portare il limite addirittura a 3.500 euro. Un’operazione di centrodestra quindi, che il governo Renzi ha deciso di fare propria. Ne siamo contenti, purché riesca comunque a mantenere una tracciabilità del denaro, per contenere una nuvola di nero che rischia altrimenti di abbattersi sulla nostra economia.

Felicità e approvazione sono giunte da Alfano e tutto Ncd; questo punto era infatti nell’elenco delle richieste che il ministro dell’Interno aveva presentato al premier. Non vorremmo però che tale apertura da parte di Renzi possa portare Alfano a contraccambiare sul fronte Unioni Civili, dove l’ala cattolica di AP ha saputo finora dare battaglia a Cirinnà & Co. Cedere sui matrimoni gay comprometterebbe seriamente il futuro politico di Ncd.

Al contrario, si è levato a gran voce il disappunto da parte della sinistra dem, che attraverso le parole di Bersani ha fatto sapere che si opporrà a tale provvedimento, il quale incoraggerebbe consumi in nero, riciclaggio, evasione e corruzione.

Si infuocano gli spiriti comunisti del Pd, ma non è un problema per Renzi, che a destra o a manca riesce sempre a trovare un estintore per reprimere gli animi bollenti. Poi che sia rosso bersaniano, bianco alfaniano o verdini verdiniano poco importa.

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