mercoledì 10 giugno 2015

MAFIA CAPITALE - Questione morale saltami addosso. Il Pd sprofonda nella palude marcia delle Coop rosse. Prima se ne vanno Marino e Zingaretti, meglio è per le sorti della "democrazia"

I
l sondaggio di Piepoli pubblicato su Affaritaliani, certifica quanto già espresso nei giorni scorsi sulle pagine de Il Mattinale. Il Pd è in caduta libera; dopo le ultime elezioni regionali e lo scoppio dello scandalo Mafia Capitale, il partito di Renzi si trova ora al 36% sul nazionale e al 17% su Roma.


Proprio quanto sta accadendo nella Capitale, è lo specchio della drammatica situazione in cui il Pd rischia di trascinare un’intera città. Marino e Zingaretti, hanno l’obbligo morale di dimettersi; hanno l’opportunità di redimersi affidando alle scelte del popolo sovrano le sorti di una città e di una Regione macchiate da corruzione e illegalità.

Purtroppo non c’è più tempo da perdere; più i giorni passano e più c’è il rischio che forze politiche fondate sull’antipolitica e sulla demagogia possano prendere il sopravvento e trasformare il loro qualunquismo in una forza di governo. Il rischio che ciò avvenga a Roma è altissimo. Per questo bisogna fare in fretta.

Non siamo i soli a sostenerlo, ma alla nostra voce di dimissioni immediate fa eco l’appello di Gianni Cuperlo; l’ex Presidente del Pd ha voluto stimolare il sindaco Marino nella speranza che prenda la decisione corretta, nella speranza che abbia l’onesta intellettuale di rimettersi in gioco.

Lui sostiene di essere colui che ha scoperchiato il sistema corrotto messo in piedi dalle attività di Buzzi, anche se gli interrogatori dello stesso capo delle cooperative in un certo senso lo smentiscano, ma allora abbia il coraggio di concludere questo suo percorso affidando nuovamente ai cittadini romani la possibilità di esprimere un giudizio sul suo operato.

Evidentemente questo suo timore è fondato sulla consapevolezza di aver contribuito a rafforzare lo scandalo di Mafia Capitale, in primis nelle scelte fatte sulla propria giunta e su alcuni suoi collaboratori.

Nonostante non fosse indagato, ma evidentemente impaurito dalla sirene allarmanti abbiamo apprezzato le dimissioni del capogruppo Pd in Regione Marco Vincenzi.
Nella speranza che il suo “sacrificio morale” non venga reso vano, ci auguriamo che a Roma si torni presto al voto.


Nel mentre, sarebbe opportuno che Marino o chi per lui, si affretti a cercare un’altra coop rossa dalla quale possano partire i bonifici necessari per coprire i costi del personale del Pd. State tranquilli la ricevuta è sempre stata fatta, parola di Cotticelli e del Pd romano.

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