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enzi con le
dichiarazioni di ieri ha pubblicamente abbandonato il sindaco Marino.
È doveroso ricordare che di
magagne Renzi ne ha combinate eccome, soprattutto quando ancora in quel di
Palazzo Vecchio faceva sogni di gloria e architettava i suoi piani di conquista
del Pd a colpi di primarie, che ora puntualmente rinnega. Per info contattare Carrai.
Adesso
Renzi si dedica a fare il bullo; vuole dare lezioni di vita e a giorni alterni
si diverte a “dimissionare” Marino. Prima lo sbatte fuori dalla macchina
organizzativa per il Giubileo, poi lo riammette in una sorta di programma di
sostegno per soggetti disagiati o incapaci per l’appunto, affidandolo alla
figura del prefetto Gabrielli.
Il
messaggio che deve passare, è il seguente: o Renzi si assume le sue responsabilità e scioglie il Comune
di Roma per Mafia, ipotesi al momento che il premier vorrebbe non
prendere in considerazione perché rappresenterebbe una macchia troppo grande
per il governo con il Giubileo alle porte, oppure Marino che al momento ci sembra circondato decida di
arrendersi dando la possibilità ai cittadini romani di tornare al voto ed
eleggere un nuovo sindaco e nuovi rappresentanti.
Ora
sembrano due suocere che non hanno il coraggio di affrontarsi e prendere una
decisione per salvare la Capitale d’Italia.
Cogliamo due
piccioni con una fava: via Marino e via Renzi.
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