C
|
he
Renzi soffra le vicende romane e sicule del
suo Partito democratico è ormai
cosa nota. Le disprezza, quasi come fossero una peste sul suo governo. La sua volontà è
quella di renzizzarle il prima possibile.
Il
golpe in SICILIA lo potremmo definire zoppo, d’altronde se voleva far
fuori Crocetta avrebbe potuto
organizzarsi sul piano amministrativo, dal momento che la Sicilia e il suo
quadro di bilancio mostrano segnali preoccupanti con un debito aumentato fino
al 32,53%. Invece Renzi
coadiuvato dai suoi giornaloni di riferimento ha trovato terreno fertile per
una crociata contro Crocetta basata sul nulla.
L’arma utilizzata è la solita
spara fango, quella sulle intercettazioni. È andata male però, ed ora “l’Espresso”
si ritrova due cronisti indagati per pubblicazione di notizie false e
tendenziose; e pensare che qualche settimana fa il settimanale di De Benedetti titolava un bel paginone così:
“Il potere del fango”. Brutta storia.
A ROMA la partita si prospetta ancor più complicata, Marino
si sta dimostrando un osso duro e la mediazione del commissario Pd Orfini non soddisfa i gusti del premier.
Quest’ultimo, abile come non mai, ieri ha sorpreso tutti anticipando la sua
visita sul palco della festa dell’Unità.
Un abile stratagemma per
evitare l’incontro con il sindaco Marino.
La frattura tra i due è sempre più netta e lo dimostra ancora una volta la
lettera di Renzi pubblicata su “Il Messaggero”
di oggi. Sostanzialmente il messaggio è il seguente: caro Marino
se sei in grado vai avanti, altrimenti ti fermi. Un dubbio che di per se già
nasconde un fallimento. Renzi
probabilmente è convinto che Mafia Capitale e il sindaco Marino siano tra le
principali cause del fallimento delle ultime amministrative. Come dargli torto.
Sbaglia però
pensando che facendo la guerra a Marino, stia portando avanti un piano di
rinnovamento del partito. In realtà sta rottamando il partito stesso.
Noi
ci auguriamo che Roma possa realmente tornare al voto il prima possibile, il
perdurare di questa tragicomica situazione oltre a danneggiare l’immagine della
città anche sul piano internazionale rischia di compromettere ulteriormente il
futuro politico della Capitale.
Con
il passare del tempo, la possibilità che presunte forze politiche anti sistema
possano imporsi diventa sempre più plausibile. Per non parlare della tensione
sociale che di giorno in giorno cresce nelle strade; un sindaco delegittimato altera il sistema
degli equilibri e lo sciopero bianco dei mezzi di trasporto pubblico ne è la
triste conferma.
Forza
Renzi, questa volta fai presto veramente;
sciogli il comune per infiltrazioni mafiose. Torniamo al voto e vinciamo noi. Con il metodo Venezia is possible.
Nessun commento:
Posta un commento