È
|
finito il tempo dell’indecisionismo perpetuo.
L’Italia
ha l’obbligo di prendere l’iniziativa e collocarsi nello scacchiere europeo
come la principale fautrice di una coalizione internazionale ad ampio raggio.
In
passato il nostro Paese ha già ricoperto questo ruolo, esattamente tredici anni
fa, quando il Presidente Silvio Berlusconi, grazie
alle sue enormi capacità politiche e morali, fu il principale artefice degli
storici accordi di Pratica di Mare
grazie ai quali si arginarono definitivamente alcune contrapposizioni ereditate
dal periodo della guerra fredda e si concretizzò la prima storica apertura
dell’Alleanza Atlantica nei confronti della Federazione Russa.
Per
sradicare lo Stato Islamico, obiettivo sapientemente definito dallo stesso Berlusconi, occorre riscoprire i valori e
la nettezza morale di quei giorni, occorre abbandonare il tortuoso percorso
della retorica e sbarazzarsi dell’armatura vecchia e pesante
dell’indecisionismo.
La
preoccupazione di Renzi è
quella di non voler scombinare equilibri internazionali che hanno le stesse
sembianze di un reperto fossile, schemi burocratici che tengono prigionieri non
solo la nostra economia ma anche il nostro diritto a sentirsi dei cittadini al
sicuro.
I
riferimenti al “Patto sulla Sicurezza” non
sono per nulla casuali.
Negli
ultimi giorni dalle pagine de “Il Mattinale”
avevamo più volte indicato quale fosse la scala gerarchica dei punti da seguire
per il governo, affinché nel minor tempo possibile si fosse delineata e
composta un’alleanza armata per annientare (dicendola alla Hollande)
lo Stato Islamico, ovunque esso sia presente.
Rivendichiamo
la bontà di tutti quei passaggi istituzionali e non, ma con forza richiamiamo
l’attenzione sulla necessità di togliere le sanzioni alla Federazione Russa.
Renzi ha
l’obbligo, se vuole dare realmente seguito ai concetti solidali espressi nei confronti della Francia, di
spingere l’Unione europea a cancellare le sanzioni commerciali ed economiche al
Paese che più di tutti rappresenta la chiave di volta nella lotta al Califfato.
Sanzioni che peraltro stanno
danneggiando non solo l’economia russa, ma soprattutto quella tedesca, francese
ed italiana.
Una
chiara sottomissione quindi, al volere della politica di Obama.
Lui,
come la Merkel, sono lo specchio di
un’Europa arrugginita, che ha smarrito lungo il suo percorso i valori fondanti
della sua esistenza, in primis quello della solidarietà.
Basta tergiversare, il
terrorismo giorno dopo giorno si sta prendendo una fetta sempre più ampia della
nostra quotidianità, e la paura di subire attentati si respira ormai in ogni
angolo delle nostre città.
È
giunto il momento di coalizzarsi, di riunire gli stati maggiori dell’Occidente,
della Nato e della Federazione Russa, per una coalizione operativa che faccia
riscontro alle parole finora di circostanza degli ultimi giorni.
Nessun commento:
Posta un commento