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’esperienza
Marino è stata consegnata alla storia. Le
sue dimissioni rientrano ora nell’albo delle sconfitte di un mondo culturale e
dei suoi retaggi. Ciò che è accaduto ieri ci auguriamo cambi profondamente il
profilo politico della “sinistra” italiana.
Paragoni e similitudini che si
ripetono, con un risultato finale mai diverso dal precedente. La sinistra nelle sue molteplici sfaccettature né
esce sempre sconfitta. Sconfitta politicamente, culturalmente e moralmente.
La
morale, ne hanno voluto fare il loro marchio di fabbrica, profetizzando modelli
comportamentali piatti e asettici, frutto di una presunzione innata che è stata
la principale causa del loro fallimento. La vicenda Marino
è un’ammissione di colpe a tutto tondo.
Marino non è solo
Marino.
Marino
è un minuscolo tassello di una struttura che pian piano verrà giù. La coperta
inizia ad essere troppo corta per il Partito
democratico e con l’inverno alle porte il freddo ci rivelerà la
verità. Un modus operandi fatto di sotterfugi, una coabitazione del malaffare,
un intreccio armonioso con le solite cooperative rosse, lo spettro della gioiosa macchina da guerra cingolata e baffuta di Occhetto e di D’Alema.
Il Pd è questo; il Pd sono le primarie all’acqua di rosa,
primarie facilmente manipolabili, o più semplicemente primarie fallimentari. Un
atto osceno votato fintamente al politicamente corretto, una farsa teatrale
dove il palcoscenico è il grande contenitore del Partito democratico e al di sopra si esibiscono gli animi di Caino e Abele, o meglio
di Caino e Caino.
Marino
è il prodotto di questa sintesi diabolica. Un agglomerato numerico senza qualità,
una triste guerra intestina votata alla partecipazione collettiva. Ma quando si
è senza cuore e si è mossi da un testardo senso di rivalsa si è predisposti al
fallimento.
Un marziano senza cuore pulsante, senza sangue caldo nelle vene,
che attraverso ragionamenti freddi e opportunistici ci tiene a ricordarci come
le sue dimissioni abbiano una scadenza.
La speranza è che non si
prefigurino le condizioni politiche affinché il suo mandato possa proseguire, ciò vorrà dire che avrà fatto i nomi di coloro
che come lui si sono macchiati indelebilmente di disonestà.
Il Pd trema, i romani e gli italiani pure. Mai
più Marino, mai più Renzi, mai più Pd.
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