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Marino lo
scroccone, è questo il nomignolo maggiormente in voga per evocare la figura del
sindaco più chiacchierato del pianeta.
Dalla
pagine de “Il Mattinale” abbiamo a più
riprese ricordato tutta una serie di mancanze, gaffe, errori e assurdità che
hanno visto Marino protagonista nei suoi
due anni e mezzo circa alla guida del Campidoglio. Lui e Renzi sembrano
assomigliarsi in questo, quasi come fossero in competizione per la conquista
della palma degli sfondoni. Non sappiamo chi la vincerà, ci auguriamo solo che presto
entrambi possano abbandonare i loro ruoli istituzionali per dedicarsi ad altro.
A cose sicuramente meno importanti.
Sorprende
come Marino, riesca a farsi fesso; a chiosare con estrema naturalezza di fronte
alla verità più lampante. Perché riesce a mentire in maniera così spudorata? Prima di partire
aveva fatto sapere che la trasferta sua e dello staff non sarebbe costata un
euro ai contribuenti, ed ecco che a pochi giorni di distanza si viene a
scoprire l’esatto contrario.
Grazie
al lavoro delle forze di opposizione in Campidoglio si è scoperto che la gita
di Marino è
costata circa 16mila euro all’amministrazione comunale, una somma già
registrata nel bilancio come anticipazione di cassa. C’è il rischio quindi che il conto possa anche
lievitare, conoscendo il vizietto della manomissione delle note spese, di cui
il sindaco Marino si è già reso protagonista ai tempi
della sua esperienza americana.
A
rivelare questi dati è stato lo stesso avvocato Piazza,
capo del cerimoniale del Campidoglio e anch’egli partito alla volta degli
States con Marino.
Marino impaurito
e stordito, per la serie di attacchi ricevuti, ha fatto sapere dal suo
entourage che tale somma qualora venisse riconosciuta sarà interamente
depositata nel fondo Rome Heritage che il comune di Roma ha istituito presso la
King Baoudouin Foundation, con lo scopo di far arrivare risorse dagli Stati
Uniti per la conservazione e il restauro dei beni archeologici della Capitale.
Caspita quanta generosità, un
gesto nobilissimo quello del sindaco; sulla farsa riga della donazione che fece
alla Cooperativa 29 giugno di Buzzi, quando decise di versarle
interamente il suo primo stipendio da sindaco.
Un
gesto il suo, che sicuramente servirà a colmare lo zero spaccato nella casella
finanziamenti ottenuti; già perché il sindaco ci aveva voluto far credere che
la sua trasferta americana sarebbe servita per scovare nuovi investitori
stranieri disponibili per riqualificare il patrimonio culturale della città.
Come se noi venissimo dalla montagna del sapone. Caro sindaco, hai scroccato il
viaggio ai romani, anzi agli italiani, hai cercato di elevare la tua immagine
affiancandoti a quella del Papa,
hai tenuto la tua lezioncina nella tua cara università e per di più hai anche
rischiato di prendere un cospicuo rimborso. Detto alla romana: sei veramente un gaggio.
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