mercoledì 30 settembre 2015

CASO MARINO - Marino oltre ogni immaginazione. Ormai niente misericordia per lui neppure dal Papa della misericordia

C
erchiamo di mettere in secondo piano l’aspetto economico legato all’imbucata del sindaco Marino in quel di Philadelphia. Soffermiamoci sulle qualità morali del chirurgo genovese, soffermiamoci sulla sua totale inadeguatezza.


Stiamo parlando di un personaggio, che oseremo definire comico ormai, che è riuscito nella terribile impresa di far imbestialire il Papa. Dal cattolico praticante alla personalità più atea esistente sulla faccia della terra, chiunque farebbe fatica ad immaginare Papa Francesco in una veste furiosa. Ebbene il sindaco Marino è riuscito in questa grottesca impresa.

Il “chiaro” più volte ripetuto dal Pontefice durante la sua conferenza stampa in aereo, ha risuonato con estrema durezza nella testa di tutti noi.

Papa Francesco non verrà certo ricordato come il Papa furioso, lungi da noi dare eccessivo rilievo alla figura di Marino all’interno del papato di un uomo straordinario, certo è che risulta complicato rimanere indifferenti di fronte alla reazione del Papa. Una reazione del tutto giustificata a nostro avviso, un monito rivolto al sindaco nella speranza che la smetta di fare “un uso politico dell’immagine papale” citando il buon Accattoli sul Corriere di oggi.

Non era la prima volta che Marino tentasse di abusare della figura del Papa per meri scopi personali; un po’ come quando rimase sotto la scaletta dell’aereo per omaggiare con il suo saluto il Presidente Obama, che durante la sua visita a Roma lo aveva sapientemente evitato.

Il Papa già in passato aveva esternato questo suo malcontento per un cattivo uso della sua immagine da parte di persone esibizioniste, disposte anche a prendere la comunione pur di farsi fotografare. Fatto è che l’uomo della misericordia, o meglio il Papa della misericordia, non ha resistito alla strigliata nei confronti di Marino.

Il caso è esploso definitivamente ieri quando monsignor Paglia, imbeccato con una telefonata bluff dalla Zanzara di Cruciani, pensando di confidarsi con il premier Matteo Renzi, ha rivelato i retroscena della visita indesiderata del sindaco Marino. Ascoltando la telefonata si respira la figura grottesca e pacchiana che Marino è riuscito a fare.

Noi crediamo che sia un amore sconfinato per se stesso, la causa principale delle sue innumerevoli gaffe, le quali troppo spesso lo portano a mettere in secondo piano la città di Roma e i suoi cittadini. Troppi errori e demeriti i suoi, che lo hanno portato addirittura sulla ribalta internazionale.

Non sappiamo come Marino cercherà di gestire questo ennesimo scandalo, è certo però che all’interno della maggioranza capitolina non tutti hanno ben digerito la simonia che lo ha visto protagonista. Un danno d’immagine non solo per Roma ma per tutto il Paese, una storiaccia che avrà degli strascichi politici importanti all’interno di Palazzo Senatorio.

Speriamo se ne accorga anche Matteo Renzi. Il Presidente del Consiglio probabilmente rivede se stesso nella persona e nelle gaffe del sindaco Marino e per questo trova enormi difficoltà nel prendere una posizione dura.

Lui l’unico in grado di metterlo alla porta e di indire nuove elezioni prima della fine del mandato, in un 2018 che sembra lontanissimo. Ma furbescamente preferisce temporeggiare, consapevole del fatto che andare al voto domani significherebbe per il Pd prendere una mazzata terribile, con inevitabili ripercussioni anche su scala nazionale. Per cui Renzi e Marino due facce di bronzo della stessa medaglia.

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