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i risiamo, l’ombra di un complotto ripercuote
la politica italiana. È storia recente quanto accaduto nell’autunno del 2011,
quando l’Italia è stata depredata della “democrazia” popolare. Silvio Berlusconi fatto fuori grazie ad
un intreccio di Palazzi sull’asse Bruxelles, Berlino e Roma.
Quanto emerso grazie alle intercettazioni
pubblicate su “Il
Fatto”
ripercorre con modalità differenti, l’iter di convincimento nei confronti di Giorgio Napolitano per fare fuori Silvio Berlusconi.
Enrico Letta, egli non eletto dagli italiani a differenza
di Silvio Berlusconi, era stato scelto
dal suo mentore “Re Giorgio”, per governare questo Paese. Era stato scelto per
far fronte a quella maggioranza risicata ottenuta dalla coalizione di Bersani nel 2013. C'era una
sorta di figliolanza adottiva.
Come d’incanto poi, ecco arrivare Matteo Renzi; il neo segretario
del Pd, riesce attraverso
un’ammirevole opera di convincimento nei confronti del Presidente della
Repubblica a far sbolognare il povero Letta e a prendere possesso di Palazzo
Chigi. Strana storia questa.
Le conversazioni raccapriccianti con il
generale Adinolfi, dipingono Renzi in
tutto il suo cinisco opportunismo.
Adinolfi si dice sereno (cos'è: un
messaggio?) Noi no. Non possiamo essere sereni al pensiero che il premier (si
fa per dire) di questo Paese, abbia ottenuto il suo mandato con delle vie
alternative rispetto a quelle che normalmente dovrebbero modificare il corso
della politica.
Non da meno il suo compagno di chiacchere, il
generale Adinolfi, il quale pur di scrollarsi di dosso l’etichetta da amicone
inciampa su una buca grossa quanto il Colosseo dichiarando: “A Firenze, per
dirne una, non ho mai seguito né voluto sapere alcunché dell’inchiesta sulla
casa di Marco Carrai abitata da Renzi”. Sarebbe il caso che spiegasse
meglio questa sua affermazione, ovvero il “disinteresse” è stato da parte sua o
della Gdf?
L’acqua è torbida e rischia di
inquinare qualsiasi cosa bagni. Renzi ora venga in Aula e oltre a
raccontarci tutto sulla Grecia, ci dia risposte sul tema "taverne e
generali".
Quanto alle intercettazioni:
se in questo caso sono illecite, e se oltretutto sono state diffuse
illegalmente, la magistratura intervenga. Siamo consapevoli però che le norme attuali
fingono soltanto di vietare invasioni e violazioni della privacy, poiché di fatto sono considerate veniali: si proceda
allora a promuovere una legge adeguata.
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