lunedì 20 luglio 2015

LITANIA PD - Roma naviga nel degrado. Il livello di insicurezza è da record. Marino criticato sui rifiuti sbotta e insulta i cittadini: il chirurgo è impazzito. Con il metodo Brugnaro/Toti ci prenderemo il Campidoglio

A
ROMA il livello di insicurezza sale di pari passo con quello del termometro. Sono giorni caldi nella Capitale e quanto accaduto nel quartiere Prati la scorsa settimana, con il tragico omicidio del gioielliere in via dei Gracchi, è solo la punta di un iceberg pericolosissimo.


La tensione sociale che accarezza i cittadini romani in questi giorni rischia di esplodere; il governo e il prefetto di Roma in questo senso non hanno minimamente aiutato il sindaco Marino.

Quanto accaduto a Casale di San Nicola lo scorso venerdì è il risultato delle assurde politiche migratorie del governo, che complice una sinistra progressista, sta letteralmente contribuendo a far esplodere una bomba con gravissime ripercussioni.

La violenza usata nei confronti dei residenti della zona, pronti a difendere i propri diritti, è stata giustificata dal prefetto Gabrielli il quale si è detto disposto all’utilizzo di qualsiasi mezzo pur di garantire l’esecutività dei diktat governativi sulla ripartizione dei profughi/clandestini all’interno del comune di Roma. I cittadini romani sono al limite dell’esasperazione e giustamente quando hanno l’opportunità di far presente al sindaco sfuggente le loro istanze, non si fanno scappare l’opportunità. Esattamente quanto accaduto ieri ad una signora che in occasione delle celebrazioni per il ricordo dei bombardamenti su Roma, nel quartiere San Lorenzo, ha avvicinato il sindaco per fargli presente la sporcizia e la spazzatura che troppo spesso inondando le strade in quel quartiere.

Marino da par suo, si è letteralmente scagliato sulla signora, con grida e insulti, invitandola qualora ne fosse in grado a far funzionare insieme i due neuroni in suo possesso.

Reazione isterica di chi ha perso il controllo della situazione. Marino dovrebbe sapere che i cittadini sono le uniche vittime degli scandali che hanno compromesso la sua stessa amministrazione.

Marino non ha scuse per poter adottare comportamenti simili nei confronti dei cittadini. La coda di paglia non può avercela il sindaco della Capitale d’Italia.

Il nervosismo evidentemente sta logorando la sua quotidianità e l’attesa per il giudizio del ministro Alfano sulla relazione del prefetto compromette la lucidità del chirurgo genovese.

La realizzazione della fase 2, quella di un rimpasto della giunta, è continuamente rallentata e sinceramente ci auguriamo che non veda mai la luce. Dopo l’abbandono del vicesindaco Nieri, Marino è sicuramente più debole avendo perso l’appoggio di Sel.

Per questo c’è il rischio che Renzi liberatosi della componente vendoliana, possa fare la voce grossa, imponendo a Marino una giunta Pd a sua immagine e somiglianza. Difficilmente il sindaco potrà resistere, la sua ormai è una partita persa.

Per questo auspichiamo che possa tornare suoi passi prima di consegnarsi definitivamente al controllo renziano.


Le sue dimissioni rappresenterebbero uno scatto d’orgoglio in grado anche di riqualificare la sua immagine d’incapace. Roma ha bisogno di nuove elezioni, e con il metodo Brugnaro a Venezia o Toti in Liguria, abbiamo già sperimentato la nostra ricetta vincente. Un centrodestra unito non lo ferma nessuno.

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