giovedì 25 giugno 2015

OKKUPAZIONE RENZIANA - L'invasione sistematica di Renzi, dovunque c'è trippa per i suoi gatti. Oltre Eni e funzionari Camera, ora anche l’Enit (capitalismo di relazione?). Il cannibale è insaziabile


N
on solo Cassa Depositi e Prestiti, ma Renzi il cannibale, Renzi la piovra e chi più ne ha più ne metta, vuol estendere il suo dominio oltre i confini dell’impossibile. Partiamo dagli uffici della Camera: non appena il premier fiuta la possibilità di radicare il suo potere nei gangli istituzionali del Paese, tutto il resto passa in secondo piano.


Tutto intorno sembra crollare, mentre il pericolo Grexit rischia di abbattersi sull’Italia, Renzi adoperando tutta la sua saggia meschinità piazza i suoi fedelissimi a Montecitorio. Già proprio stasera si riunirà l’Ufficio di Presidenza della Camera e all’ordine del giorno ci sarà la nomina dei cinque nuovi vice segretari; su proposta di Lucia Pagano attuale segretario generale di Montecitorio, verrà introdotta un’importante novità, ovvero una modifica del regolamento che porrà una scadenza al mandato di vice segretario, fino ad oggi inesistente. Renzi non si farà sfuggire l’occasione, per cui con un colpo di machete taglierà la testa degli attuali vice segretari Guido Letta e Aurelio Speziale per fare posto a uomini di strettissima fiducia. Le nomine ci saranno in due sessioni e i personaggi sono già noti: da Giacomo Lasorella (fratello della più famosa giornalista), Annibale Ferrari ( sponsor by Maria Madia), Fabrizio Castaldi ( attuale capo Segreteria della Presidenza della Camera), fino a Costantino Rizzuto Csaky e Mauro De Dominicis.

Il modus operandi, assume gli stessi lati oscuri e tenebrosi di quanto accaduto con la vicenda Pistelli. Alla faccia della volta buona e del progressismo renziano, le dimissioni dell’ormai ex vice ministro agli Esteri sono passate in sordina su parecchi giornaloni nostrani, evidentemente raffreddati e quindi non in grado di fiutare la solita malefatta del premier. Ci fosse stato qualcuno che abbia chiesto delucidazioni sulla scelta di Pistelli di abbandonare la Farnesina per essere poi assunto da Eni per operare nel campo della diplomazia aziendale, area tra l’altro in cui già si districava come membro dell’esecutivo. Tutto tace, per cui nessuno si indigna (noi esclusi), facendo sentire Renzi come fosse legittimato a fare il suo beneamato comodo.


Non da meno è l’improvvisa nomina piovuta sulla testa della Christillin, neo Presidente dell’Enit. Considerata da molti una Dama della sinistra torinese, è una persona di alta rappresentatività legata al mondo Fiat e soprattutto Generali per motivi coniugali. Capitalismo di relazione? Non sappiamo se la scelta ricada all’interno della gestione dei rapporti con Marchionne, certo è che la nomina in questione coinvolge un ente che solo un anno fa è stato commissariato e per il quale appena un mese fa, 64 dipendenti interni hanno chiesto a Renzi la rottamazione immediata, con l’accorpamento all’Istituto per il commercio estero. Un “chiudeteci ora”, che evidentemente non ha raccolto le simpatie del premier, che per nulla spaventato dal costo annuo dell’agenzia, circa 20 milioni di euro sul bilancio dello Stato, ha pensato bene di regalargli un nuovo Presidente. Ovviamente un Presidente di fiducia.

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