venerdì 26 giugno 2015

CASO DE LUCA - La legge è uguale per tutti. Non la Severino però. Lo scandalo si perfeziona oggi. Renzi rischia di commettere un’omissione e un abuso d’ufficio. Soprattutto si pone sopra la legge, applicando la Severino quando e come gli conviene


L
a legge è uguale per tutti. Non la Severino però. Funziona purtroppo a fasi alterne e nella maggior parte dei casi riesce a trovare efficacia soprattutto con esponenti di una certa area politica. Vi lasciamo immaginare quale.


La Severino, opera brevettata del ministro della Giustizia del governo Monti, già proprio quel governo punta di diamante del complotto ai danni dell’Italia e di Silvio Berlusconi, dovrebbe essere applicata nei confronti di un condannato in primo grado per reati di delinquenza corruttiva, il quale nel momento in cui riveste una carica politica deve immediatamente essere sospeso per un periodo di diciotto mesi.

Se pensi a De Magistris, sindaco Napoli, è più facile comprendere la faziosità e l’intreccio meschino che caratterizza la storia politica e giudiziaria del nostro Paese. Il tribunale di Napoli ha accolto il suo ricorso contro la sospensione dalla carica di sindaco, rivitalizzando per cui il suo mandato che scadrà nel 2016. La sentenza della Consulta è attesa per il 23 ottobre, facciamoci una risata.

La cosa ben peggiore, è che questo ignobile precedente, potrebbe favorire il neo eletto governatore della Campania De Luca. Era attesa nei giorni scorsi la sua sospensione per effetto della Severino, ma il buon Renzi evidentemente certo della sentenza su De Magistris è riuscito a temporeggiare, appellandosi ad una non dovuta ignoranza sulle procedure della Severino stessa. Abbiamo cercato di ricordargli come lui stesso in qualità di Presidente del Consiglio, per di più in assenza di un ministro per gli Affari Regionali, fosse il diretto esecutore della sospensione di De Luca. Renzi ha fatto orecchie da mercante e il nostro timore è che ora De Luca possa appellarsi alla sentenza di De Magistris e aggirare con l’aiuto di Renzi la Severino.

Renzi dovrebbe stare attento però, soprattutto se il monito è giunto da uno che si chiama Eugenio Scalfari, uno di parte, la sua. Scalfari, nelle scorse settimane ha sapientemente descritto il rischio che Renzi si è assunto non sospendendo De Luca; già perché la sua condotta potrebbe assumere delle conseguenze gravissime sotto il profilo di un eventuale dolo.

Per farla breve, il pericolo per Renzi di aver commesso un’omissione e un reato di abuso d’ufficio è dietro l’angolo.

Il tutto senza considerare la catastrofe politica che rischia di abbattersi sulla Campania, dove Renzi prima di sospendere De Luca potrebbe concedergli o forse concedersi la il favore di nominare una giunta con degli assessori.

Il quadro è drammatico, mentre in Campania c’è il sindaco del capoluogo di Regione condannato e soggetto a sospensione in attesa della Consulta che continuerà probabilmente fino a fine mandato, in Regione sembra prospettarsi la stessa linea machiavellica pronta ad accompagnare il mandato dell’ex sindaco-sceriffo di Salerno.


A noi una domanda ci viene dal cuore. Chi risarcirà Silvio Berlusconi e circa dieci milioni di italiani che hanno assistito all’omicidio politico del loro leader?

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