giovedì 16 aprile 2015

SICUREZZA E IMMIGRAZIONE - Caos e debolezza al governo. Il diritto all'invasione garantito dagli scafisti armati che umiliano la nostra nazione. Basta così

I
eri abbiamo scritto che non esiste il diritto all’invasione. Di certo però esiste il dovere dello Stato e quindi del suo governo, di difendere la sicurezza e l’onore (anche se parola desueta) della nazione. Ieri è successo che degli scafisti a bordo di una motovedetta libica abbiano preso a mitragliate una nave della guardacoste italiana, che in quel momento era impegnata in una operazione di salvataggio con il trasbordo di migranti da un barcone. Il motivo di questo loro gesto sconsiderato, era finalizzato al recupero di quello che consideriamo lo strumento del loro delitto quotidiano: uno dei tanti barconi della morte.  


I barconi della morte servono al loro sporco traffico di uomini. Questa è divenuta ormai una situazione inaccettabile e soprattutto insostenibile, almeno per le nostre forze di mare che ogni giorno rischiano la loro stessa incolumità per garantire a coloro che invadono il nostro Paese, una sorta di diritto all’accoglienza. Non è in nessun caso giustificabile cedere alla forza di questi criminali, siano essi legati al terrorismo islamico o a qualche mafia magrebina. È evidente che questo tipo di reazione nasce dal fatto che questi scafisti possono permettersi qualsiasi tipo di atteggiamento nei confronti dell’Italia, trovando terreno fertile per le loro scorribande, arrivando ad umiliare questa nostra predisposizione politica all’accoglienza che è mossa in fin dei conti da ragioni puramente umanitarie. 

Questo stato di cose richiede assolutamente un cambio di rotta della linea di governo, occorre fronteggiare i fuori legge nei loro mari, magari avvalendosi del contributo di un’operazione di polizia internazionale a carattere europea e europeista. Che avvenga ciò è ormai inderogabile, come è inderogabile che l’Europa si assuma finalmente la responsabilità che le compete. Ci auguriamo che l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Catania rappresenti l’inizio di una fine che in tanti si augurano. A tal proposito riproponiamo a Renzi e il suo esecutivo un’analisi sull’incapacità permanente che li ha travolti:

1 – Come si può accettare la previsione dello sbarco di 250.000 (siamo ottimisti) migranti nei prossimi 3 mesi sulle nostre coste senza intervenire, coinvolgendo la comunità internazionale? Accettare questo significa accettare anche altri, inevitabili, morti!

2 – Il nostro Paese è stato letteralmente invaso da clandestini negli ultimi mesi e la questione della compatibilità e della convivenza tra ulteriori immigrati e i nostri cittadini è vicina ad un punto di non ritorno: i posti di accoglienza stanno oramai collassando e i contrasti con gli abitanti italiani più poveri sono sempre più aspri.

3 – Il peso economico di tutta questa operazione grava pesantemente sulla pelle di tutti gli italiani.


– Come si può restare immobili con la consapevolezza che ogni singolo migrante sborsa almeno 5000 euro per tentare di raggiungere il nostro Paese ed alimenta, indirettamente, trafficanti e terroristi. Non stiamo parlando solo di una questione di immigrazione, ma di una questione di sicurezza.

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