venerdì 16 gennaio 2015

POLITICA ESTERA MARÒ - Dopo 3 anni l’Europa si accorge dei 2 nostri soldati. Era ora. Anzi forse adesso è così tardiva da dare nuovi pretesti all'India per fare l'offesa

A
 grandissima maggioranza, l’Aula di Strasburgo ha approvato una risoluzione in cui chiede che i due marò italiani, prigionieri in India dal febbraio del 2012, vengano rimpatriati e che il loro caso possa cambiare di giurisdizione.

Meglio tardi che mai ci verrebbe da dire.

Purtroppo i tempi di un’Europa troppo burocratica e poco politica li conosciamo; l’Italia per carità ci ha messo del suo. 


La poca credibilità dei governi Monti, Letta e Renzi, tre governi non legittimati dal voto popolare non ha rappresentato la giusta cassa di risonanza verso l’Europa. Questo voto ce lo saremmo aspettato prima ancora che la Corte suprema indiana iniziasse le procedure d’invalidamento del ricorso italiano contro il processo avviato nello stato del Kerala. Ma ormai questa è storia.

Quanto accaduto ieri può significativamente rappresentare una svolta per la chiusura di questa triste vicenda.
La linea emersa ieri dalla plenaria di Strasburgo auspica che alla luce delle posizioni assunte dall’Italia, in qualità di Stato membro e in relazione agli eventi direttamente collegati con l’incidente, la competenza giurisdizionale venga riconosciuta alle autorità italiane e/o a un arbitrato internazionale.

L’apertura parziale mostrata dall’India, che ha concesso la proroga per il permesso di malattia di Massimiliano Latorre, fa ben sperare l’Ue affinché  si arrivi ad una soluzione rapida e definitiva. Anche perché in caso contrario, le preoccupazioni esternate dalla Mogherini, ricordiamo capo della diplomazia Ue, troverebbero giusto riscontro.

La controversia rischia di comportare gravi ripercussioni nella lotta alla pirateria, per la quale c’è sempre stato un notevole impegno da parte dell’Unione Europea, anche nella difesa della marineria indiana al largo delle coste della Somalia.

L’India dal canto suo ha fatto sapere di ritenere inopportuna la risoluzione adottata a Strasburgo, questa la nota del portavoce del governo indiano: "Il caso che riguarda I due Fucilieri di Marina italiani che hanno ucciso due pescatori indiani, è all'esame della giustizia, ed è in discussione fra India e Italia". "La Corte Suprema Indiana - si dice ancora - nella sua ordinanza del 14 gennaio 2015, ha concesso tre mesi di estensione della permanenza di Massimiliano Latorre in Italia per motivi di salute, mentre l'altro Fuciliere, Salvatore Girone, risiede nell'ambasciata di Italia a New Delhi". "In queste circostanze - conclude il testo - sarebbe stato consigliabile che il Parlamento europeo non avesse adottato una Risoluzione". Sono punti di vista. Ora Massimiliano e Salvatore sono meno soli, ma l’imperativo è unico: sbrigatevi.

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