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grandissima maggioranza, l’Aula di Strasburgo ha
approvato una risoluzione in cui chiede che i due marò italiani, prigionieri in India dal
febbraio del 2012, vengano
rimpatriati e che il loro caso possa cambiare di
giurisdizione.
Meglio tardi che mai ci
verrebbe da dire.
La poca credibilità dei governi Monti, Letta e Renzi, tre governi non legittimati dal voto popolare non ha rappresentato la giusta cassa di risonanza verso l’Europa. Questo voto ce lo saremmo aspettato prima ancora che la Corte suprema indiana iniziasse le procedure d’invalidamento del ricorso italiano contro il processo avviato nello stato del Kerala. Ma ormai questa è storia.
Quanto accaduto ieri può
significativamente rappresentare una svolta per la chiusura di questa triste
vicenda.
La controversia rischia di
comportare gravi ripercussioni nella lotta alla pirateria, per la quale c’è
sempre stato un notevole impegno da parte dell’Unione Europea, anche nella
difesa della marineria indiana al largo delle coste della Somalia.
L’India
dal canto suo ha fatto sapere di ritenere inopportuna la risoluzione adottata a
Strasburgo, questa la nota del portavoce del governo indiano: "Il caso che
riguarda I due Fucilieri di Marina italiani che hanno ucciso due pescatori
indiani, è all'esame della giustizia, ed è in discussione fra India e
Italia". "La Corte Suprema Indiana - si dice ancora - nella sua
ordinanza del 14 gennaio 2015, ha concesso tre mesi di estensione della
permanenza di Massimiliano Latorre in Italia
per motivi di salute, mentre l'altro Fuciliere, Salvatore
Girone, risiede nell'ambasciata di Italia a New Delhi".
"In queste circostanze - conclude il testo - sarebbe stato consigliabile
che il Parlamento europeo non avesse adottato una Risoluzione". Sono punti di
vista. Ora Massimiliano e Salvatore sono meno soli, ma l’imperativo è unico: sbrigatevi.
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