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Ieri,
noi de “Il Mattinale”, abbiamo riportato l’apertura de “Il Garantista”, questo
perché non amiamo infilarci dentro tunnel senza uscita, che ci costringerebbero
a recitare un copione già scritto.
Attendiamo l’esito delle
indagini.
Certo
è che le istituzioni e gli addetti ai lavori hanno l’obbligo morale verso i
cittadini, di fermarsi e ragionare sul da farsi. Il senso comune non può più
sopraffare il buon senso. L’epoca dei grandi moralisti deve finire; per troppo
tempo degli atteggiamenti eccessivamente permissivi hanno creato i presupposti
affinché dei sistemi criminali trovassero libero accesso nei palazzi del
potere, riuscendo attraverso il malaffare ad aggiudicarsi appalti e quindi
soldi pubblici.
È
cosa conosciuta ormai, purtroppo i maggiori verminai si creano sempre in sede di enti locali,
dove gli organi di controllo come il governo latitano, ma soprattutto dove a
differenza di quanto avvenuto con il Porcellum vige la possibilità per l’elettore di esprimere
delle preferenze.
Un
sistema che troppo spesso ha dato libero sfogo alla compravendita di voti, per favorire
quel ‘cavallo buono’ piuttosto che un altro. Stesso discorso per le primarie,
ad oggi tanto sbandierate dal Pd come emblema della democrazia.
Se
veramente trovassero conferma le notizie che Ignazio Marino, abbia anch’egli
ricevuto somme di denaro dall’imprenditore Buzzi, non potremmo che sposare
definitivamente la paventata ipotesi del Prefetto Pecoraro,
mostratosi
favorevole allo scioglimento del Comune di Roma.
Un
gesto di tale portata darebbe un segnale fortissimo, se non altro per tenere
acceso un lumicino di fiducia da parte dei cittadini nei confronti di chi fa
politica in maniera onesta, rispettando incarichi e funzioni che gli sono stati
assegnati.
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