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“Je
suis Cofferati” è il nuovo slogan della minoranza o sinistra del Pd,
già perché con la sua mossa di uscire dal partito ha sicuramente destabilizzato
gli equilibri a via del Nazareno.
Pippo
Civati, Fassina,
Vendola, sono solo alcuni degli esponenti di quella
sinistra ferita pronti a giurare fedeltà all’ex leader della Cgil.
Un
segnale per tutta l’Italia, così è stata definita la coraggiosa scelta di colui
che a seguito dello scandalo delle primarie in Liguria ha preferito voltare le
spalle a quel partito di cui era stato uno dei principali fondatori.
Uno
dei primi banchi di prova sarà sicuramente l’elezione del nuovo Presidente
della Repubblica. Solo allora potremo sapere come e quanto sarò scoperto il
fianco sinistro di Matteo Renzi.
Fino
a qualche mese fa, più precisamente dopo le elezioni europee, la Leopolda e il
suo leader apparivano una corazzata indistruttibile. Una forza motrice in grado
di trainare tutta la sinistra europea, un faro che avrebbe guidato verso nuovi
orizzonti.
Ad
oggi lo scenario è completamente cambiato. Il dato lo certifica anche il sondaggio di Ipsos in collaborazione con Ispi e
Rai, il quale oltre a segnalare un netto calo nelle intenzioni di
voto per il Pd, sceso al 34,8%, evidenzia un
disaffezionamento di alcune aree sociali che avevano riposto la loro fiducia in
Matteo Renzi.
Sembrerebbe
che i ceti maggiormente esposti alla crisi, giovani e disoccupati, stiano
tornando tutti verso il centro destra.
Sicuramente
non hanno giovato al buon Renzi, le pessime
figure collezionate in ambito europeo. Ultima in ordine cronologico la terribile comparsa italiana in questo semestre di
presidenza. Il festival della nullità.
Domenica
prossima si vota in Grecia e un’eventuale successo di Syriza potrebbe
rappresentare un danno anche per il buon Renzi. La sinistra radicale vincendo in Grecia potrebbe fare da
traino alla “brigata Kalimera” e incoronare Cofferati come lo Tsipras italiano.
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