mercoledì 19 novembre 2014

I GUASTI DELLE CITTÀ ROSSE - C’è potere marcio anche a Roma e a Milano: il caso Marino



Molti romani in queste ultime settimane si sono augurati che a guastarsi fosse la Panda rossa del sindaco Marino, la quale finita nell’occhio del ciclone per lo scandalo multe-gate si è materializzata in vari angoli della città alla ricerca di un parcheggio che non fosse fuori legge.

Purtroppo però di guasto al momento si sono solo palesate le amministrazioni a sfondo rosso in giro per le varie città e regioni d’Italia. Milano e soprattutto Roma sono le principali vetrine di una deriva incontrollata che lascia spazio a occupazioni, illegalità, stupri e violenze. 

D’altronde queste sono le logiche conseguenze di politiche migratorie aberranti da parte del governo, quest’ultimo incapace di garantire sicurezza sociale e integrazione all’interno dei suoi confini.

La storia si fa più seria quando sindaci come Marino o Pisapia amano strizzare l’occhio a immigrati e rom i quali, forti del benestare delle istituzioni, agiscono senza regole dando luogo a proteste e ribellioni da parte dei cittadini, esattamente come accaduto a Tor Sapienza. 

Il povero dottor Marino, in poco più di un anno dalla sua entrata in  Campidoglio, ha inanellato una serie di gaffe politiche che hanno messo in seria difficoltà l’élite dirigenziale al Nazareno; dalla pedonalizzazione dei Fori Imperiali, passando per le unioni civili fino alla ridicola vicenda della Panda e delle multe non pagate, sono molteplici gli imbarazzi che hanno portato la segreteria del Premier Renzi a richiamare all’ordine il primo cittadino di Roma.

D’altronde questo è il duro prezzo delle primarie, che scelgono “democraticamente” il candidato di un partito, correndo il rischio poi che il candidato si ritrovi solo e abbandonato perché non facente parte della scuderia del segretario di partito.
Mancanza di coraggio del Pd nel difendere una scelta, sommato all’inadeguatezza di un sindaco capace di disperdere un’infinità di punti di vantaggio con cui era stato eletto, rappresentano in pieno i guasti delle città rosse.


O meglio, al momento rosse; già perché ci auguriamo che a seguito di un’attenta riflessione carica di autocritica, il centrodestra si attrezzi per colmare questi grandi vuoti politici figli di una sinistra ideologica, ottusa ed incapace.

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