Berlusconi
osservando una foto del Presidente del Consiglio Renzi ha esordito così: “Tassa ci cova”.
Noi de Il Mattinale vorremmo
aggiungere: “rinvio
ci cova”. Si perché è questa la politica, quella del rinvio, che
tiene ancora in piedi il Partito democratico. Badate bene non parliamo del
rinvio alla partecipazione dello stesso Renzi alla puntata di Amici di Maria De
Filippi - causa quella bizzarra legge sulla par condicio che adesso lo fa tanto
piagnucolare, mentre prima lui e i suoi compagnucci di merenda non perdevano
occasione per agitarla nei confronti di Silvio Berlusconi - bensì ci riferiamo all’ennesimo rinvio
di una delle tante riforme promesse.
Il
problema è però di un’altra natura: Renzi è un cannibale. Ama cibarsi del lavoro altrui,
vista la pochezza d’idee sua e dei suoi ministri, quindi succhia idee e argomenti dell’unico e vero
centro destra presente in Italia, quello che riconosce come proprio
leader Silvio Berlusconi. Battaglie contro la burocrazia, contro le tasse,
contro i fannulloni e per il merito, sono le nostre e per questo avendo una
maggioranza di sinistra sa di non poterle rendere fattive. Per cui il buon
Renzi continua a fare la figura del parolaio; un parolaio minaccioso: io
rottamo, io me ne vado, io smetto con la politica. Ma perché non cambia
linguaggio?
Forse
riuscirebbe ad ammorbidire anche il pensiero dei suoi compagni di partito, i
quali a colpi di falce e martello continuano a tagliargli le gambe. Ultimo
esempio quello del Senato; ennesimo rinvio, questa volta al 10 giugno. Tutto
per tenere in piedi un partito, il Pd, al cui interno le varie correnti non
fanno altro che darsele di santa ragione.
“Le riforme in fretta… ma più
tardi” è questo il leitmotiv che
accompagna l’esecutivo Renzi e dell’improbabile ministro Boschi.
Il
motivo è semplice, non ci sono i numeri per realizzare le riforme e quindi
diventa sistematico il rinvio; a maggior ragione quando viene a mancare
l’appoggio decisivo dell’unica Forza riformatrice: Forza Italia.
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