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on
gli hashtag #nondimentichiamoli,
#maròliberi e #siamoconvoi
si è scatenato un tweet storm a partire da ieri sera alle 21.
Dal
web e dai social network si è levato a gran voce il grido di solidarietà per i nostri marò,
ingiustamente detenuti in India da oltre due anni. A lanciare l’iniziativa un
normale cittadino, Michele Lecchini,
il quale ha voluto manifestare la sua solidarietà ai due militari italiani, che
si trovano ormai in
pieno stato di abbandono da parte del governo italiano.
Nonostante
qualche piccolo contrattempo, ad esempio la sospensione del profilo Twitter di
Lecchini stesso, il successo è stato comunque molto ampio, tant’è che
l’iniziativa ha raccolto l’adesione
di moltissimi esponenti politici in particolare di centrodestra e quindi di Forza
Italia.
Negli
ultimi mesi attraverso il nostro lavoro abbiamo sempre cercato di mantenere
viva l’attenzione su una questione così delicata, che vede profondamente in
pericolo la credibilità e la forza politica del nostro Paese sul piano
internazionale.
Ora
ci troviamo in un fase cruciale della controversia; infatti in India ci sono le
elezioni e i
nostri marò rischiano di diventare merce di scambio
ad appannaggio di quelle forze ultra nazionaliste che da sempre si sono battute
per la loro condanna.
Proprio
per questo abbiamo deciso di dare spazio all’iniziativa di ieri sera, che ha
giustamente circoscritto l’incapacità
del governo italiano a partire dall’esecutivo Monti, passando per Letta e arrivando a Renzi, di dare una svolta
positiva a quello che ormai si è trasformato in un incubo.
All’assordante silenzio di Palazzo Chigi e
della Farnesina, che coerentemente con il loro atteggiamento
hanno ignorato la tempesta di tweet, ha risposto la fragorosa adesione dei nostri deputati e senatori:
infatti a partire dal Presidente Brunetta, passando per l’On. Vito da sempre molto vicino alla questione marò, arrivando al
senatore Gasparri, in tanti hanno deciso di dare un segnale di vicinanza ai
due fucilieri e alle loro famiglie.
Alla
faccia del governo italiano, che da quel 15 febbraio 2012 sembra sia ancora
latitante.
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