martedì 22 aprile 2014

Marò: tempesta di tweet, Forza Italia partecipa e rilancia l'iniziativa nata in Rete. Il governo latita





C
on gli hashtag #nondimentichiamoli, #maròliberi e #siamoconvoi si è scatenato un tweet storm a partire da ieri sera alle 21.


Dal web e dai social network si è levato a gran voce il grido di solidarietà per i nostri marò, ingiustamente detenuti in India da oltre due anni. A lanciare l’iniziativa un normale cittadino, Michele Lecchini, il quale ha voluto manifestare la sua solidarietà ai due militari italiani, che si trovano ormai in pieno stato di abbandono da parte del governo italiano.

Nonostante qualche piccolo contrattempo, ad esempio la sospensione del profilo Twitter di Lecchini stesso, il successo è stato comunque molto ampio, tant’è che l’iniziativa ha raccolto l’adesione di moltissimi esponenti politici in particolare di centrodestra e quindi di Forza Italia.

Negli ultimi mesi attraverso il nostro lavoro abbiamo sempre cercato di mantenere viva l’attenzione su una questione così delicata, che vede profondamente in pericolo la credibilità e la forza politica del nostro Paese sul piano internazionale.

Ora ci troviamo in un fase cruciale della controversia; infatti in India ci sono le elezioni e i nostri marò rischiano di diventare merce di scambio ad appannaggio di quelle forze ultra nazionaliste che da sempre si sono battute per la loro condanna.

Proprio per questo abbiamo deciso di dare spazio all’iniziativa di ieri sera, che ha giustamente circoscritto l’incapacità del governo italiano a partire dall’esecutivo Monti, passando per Letta e arrivando a Renzi, di dare una svolta positiva a quello che ormai si è trasformato in un incubo.

All’assordante silenzio di Palazzo Chigi  e della Farnesina, che coerentemente con il loro atteggiamento hanno ignorato la tempesta di tweet, ha risposto la fragorosa adesione dei nostri deputati e senatori: infatti a partire dal Presidente Brunetta, passando per l’On. Vito da sempre molto vicino alla questione marò, arrivando al senatore Gasparri, in tanti hanno deciso di dare un segnale di vicinanza ai due fucilieri e alle loro famiglie.
Alla faccia del governo italiano, che da quel 15 febbraio 2012 sembra sia ancora latitante.

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