mercoledì 9 aprile 2014

Il governo sbanda sul reato di clandestinità, con il suo lassismo si fa complice di un'invasione annunciata. E Alfano piange sul latte versato


S
olo nelle ultime ore sono circa mille cinquecento gli immigrati provenienti dal Nord Africa; si sono quindi avverate le tragiche previsioni del ministro Alfano.
Infatti quest’ultimo dopo la sciagurata abolizione del reato di clandestinità, aveva preannunciato l’arrivo di circa 600.000 clandestini sulle coste italiane. Un atteggiamento un po’ bizzarro quello del ministro dell’Interno, che insieme al suo partito e al governo Renzi si è reso complice di un’invasione già annunciata.

La nave “San Giorgio” in collaborazione con due motovedette della guardia costiera, ha tratto in salvo oltre mille persone tra cui donne e bambini che ora sono diretti verso il porto di Augusta. Il pattugliatore “Sirio” aiutato da una nave di tipo cargo ha recuperato 113 migranti uomini. 

Nel porto di Pozzallo sono sbarcati altri mille migranti salvati tra lunedì e martedì scorso. Questi sono tutti piccoli scenari di un fenomeno che è destinato inevitabilmente a crescere, che ci auguriamo non sfoci in tragedie come quella accaduta a Lampedusa nel passato ottobre del 2013.

Ora il governo piange, ma sono lacrime di coccodrillo; forse non avevano colto il ruolo deterrente di una norma come quella sul reato di clandestinità, il quale oltre ad essere stato depenalizzato ora  prevede maggiore morbidezza anche su altri temi nei quali gli immigrati sono specialisti: vedi la produzione di cannabis.
Con che coraggio ora Alfano si appella inderogabilmente all’Europa? Sembrerebbe infatti che il leader del Ncd ha evidenziato l’insufficienza dei fondi stanziati dall’Unione europea per Frontex, ovvero l’Agenzia delle frontiere: parliamo di una somma pari a 80 milioni di euro.

Come dargli torto, considerando che l’Italia spende per il soccorso agli immigrati circa 9 milioni al mese: ma non sarebbe stato meglio evitare questa strizzata d’occhio di incoraggiamento alla clandestinità.
Sia chiaro. Siamo consapevoli. I profughi non sono clandestini che violano una legge. Ma questo non è un buon motivo per togliere la legge.  L’immigrazione sta sicuramente modificando il suo tessuto genetico, gli immigrati che arrivano spesso sono più alla ricerca di protezione e asilo piuttosto che come era in passato di maggiore benessere economico.

Ma questo non è un buon motivo per abbassare giuridicamente un ponte levatoio percorribile da tutti Lo sappiamo: in molti dei Paesi maggiormente coinvolti nelle relazioni migratorie con l’Italia, a differenza di prima c’è molta meno stabilità politica. A nostro avviso un fattore determinante. Per essere più chiari non c’è più un Gheddafi di turno in grado di imporre un blocco degli sbarchi; il dramma è che non c’è neanche più un Berlusconi in grado di promuovere accordi bilaterali sul piano internazionale. Ma che c’entra questo con il lassismo?
Sarebbe utile rivedere i trattati europei, equilibrando in maniera più giusta le responsabilità di tutti i Paesi, affinché il dramma dell’immigrazione non ricada solo sul primo Paese d’ingresso.
Per fare ciò avremmo bisogno di un governo e di un leader, degni di essere chiamati tali.

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