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’ennesima
guerriglia si
è consumata sabato
12 aprile per le vie principali di Roma. Il corteo
organizzato dai movimenti della sinistra
antagonista è sfociato ancora una volta in una battaglia contro le
forze dell’ordine.
Il
dramma è che per l’ennesima volta non si comprenda la causa di queste
manifestazioni, che a Roma quasi sempre prevede la regia occulta dei movimenti per la
casa. Già proprio loro, gli stessi finiti sotto inchiesta della
Procura per il business legato alle occupazioni abusive nella Capitale.
Case troppo costose, per cui rimaste disabitate, hanno innescato il
meccanismo delle occupazioni abusive; un congegno su base sociale altamente pericoloso: i
palazzinari costruiscono, gruppi della sinistra antagonista occupano
avvalendosi della manovalanza di immigrati o di anziani, bambini e paraplegici,
il Comune interviene acquistando gli stabili e lasciandoci dentro gli occupanti
abusivi al fine di evitare tensioni sociali e allo stesso tempo soddisfacendo i
“poveri “costruttori.
A rimetterci sono coloro che
seguendo una corretta lista d’attesa rimangono per anni appesi a un filo. Una volta compiuta l’occupazione, i nuovi inquilini,
soprattutto quelli extracomunitari senza
regolare permesso di soggiorno, hanno “l’obbligo morale” di restituire il
favore a chi gli ha concesso un tetto sopra la testa; per tanto vengono
puntualmente precettati per manifestazioni, sit-in, blocchi stradali. In alcuni
casi sono costretti anche a consegnare ingenti somme di denaro. Tutto ciò evita
a molti di loro di essere cacciati dagli edifici controllati dai comitati, come
testimonia il filone delle indagini che ha portato nel registro degli indagati
circa quaranta persone del Comitato popolare
di lotta per la casa.
Questi
sono i necessari presupposti per cercare di dare un volto all’ennesima
manifestazione bufala organizzata sabato. Una sinistra antagonista in
preda ad una vera e propria crisi
esistenziale. Qual è stata la piattaforma rivendicativa di sabato? Un corteo contro Renzi? No Tav? Le politiche di austerity dell’Europa? Contro gli
sfratti? Diciamo che c’era un po’ di tutto e l’esiguo numero di
partecipanti, in previsione delle elezioni europee di maggio, non è servito a
salvare l’anno politico di questi sedicenti gruppi politici che nonostante ciò
tengono sotto scacco la giunta del sindaco Marino, causa evidente complicità
partecipativa.
Il
risultato è stato solo un tragico pomeriggio di guerriglia, dove a farne le
spese sono state le forze dell’ordine e quei pochi manifestanti non
violenti rimasti vittime delle azioni dei compagni più facinorosi, poi
vigliaccamente scappati. Ci auguriamo che per il futuro vengano preposte delle
contromisure più efficaci per arginare la violenza sterile di una sinistra in
piena crisi identitaria, troppo impaurita ad assumere una veste populista o
magari di essere tacciata come lepenista. E intanto proponiamo la costituzione per legge di
un’indagine parlamentare sulle occupazioni di edifici a Roma e nelle altre
metropoli.
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