mercoledì 26 marzo 2014

Ddl sul voto di scambio. La necessità di rivedere il testo. Anche Alfano è d’accordo. Buon segno

N
ella giornata di ieri si è incendiata la battaglia di Forza Italia contro la legge sul voto di scambio.


Il Presidente Brunetta ha manifestato la necessità di rivedere il testo di legge dopo le modifiche inspiegabili apportate al Senato.

Secondo l’ex ministro, l’eccessiva e inammissibile estensione della fattispecie di reato rappresenta un’arma impropria nelle mani di chi voglia paralizzare ogni attività politica, soprattutto nel sud del Paese.

Il testo dell’articolo 416-ter amplia ulteriormente l’elenco delle condotte che determinano lo scambio illecito e innalza la pena nel minimo e nel massimo, parificandola alla pena prevista per l’associazione mafiosa.

Inoltre le modifiche apportate rendono ancora più incerta l’individuazione della fattispecie criminosa evidenziando il problema dal punto di vista del diritto processuale, consegnando ulteriori poteri alla magistratura inquirente.

La formulazione molto vaga del reato consente a molti pubblici ministeri non tanto di applicare la legge, quanto di interpretarla.

Una simile disposizione determina inoltre il rischio che il racconto della "promessa” di voto, e, quindi, l’accusa che può determinare la paralisi dell’attività politica, sia rimessa proprio nelle mani dei mafiosi che si intende combattere.

Si susseguono da oltre vent’anni dalla sua introduzione, le proposte di modifica dell’art. 416-ter; dopo il testo unificato approvato all’unanimità dalla Camera lo scorso 16 luglio 2013, il testo malconcio tornato dal Senato non fa altro che aumentare il rammarico.

Per di più ci si aggiunge l’ipocrisia ideologica del Pd, che al momento si ostina dall’esternare le perplessità che ha su questa legge.

È per questo che diventa motivo di gioia e stupore, la notizia che a spalleggiare Forza Italia in questa battaglia per garantire un efficace azione di contrasto agli interessi mafiosi che si incrociano con i poteri istituzionali, ci sia anche Alfano e il Nuovo Centrodestra.

Nel corso delle dichiarazioni di voto in merito alla pregiudiziale di costituzionalità presentata al testo dal gruppo Forza Italia, NCD ha espresso la volontà di astensione come appello per una auspicata modifica della disposizione. 

Da qui l’intesa comune di audire in tempi rapidi gli addetti ai lavori affinché si costituisca un provvedimento non solo condiviso ma anche equilibrato.

A nostro avviso è un grande segno di responsabilità il fatto che tutti i partiti affrontino una questione così delicata senza ipocrisie, lasciando da parte accuse e litigi che non servono a dissetare la necessità  di riforme di cui ha bisogno il nostro Paese.

Nessun commento: