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arino è pronto a ritirare le sue dimissioni. La motivazione rappresenta
forse l’unica cosa giusta che il sindaco di Roma ha dimostrato di sapere dire
in questi due anni e mezzo di governo.
Che l’esperienza del sindaco sia al capolinea è l’unica certezza
che abbiamo; ora ruota tutto intorno alle modalità con cui Marino lascerà il Campidoglio.
Nel caso in cui il gaio chirurgo genovese decidesse di ritirare le
dimissioni, Orfini avrà l’onere di scegliere tra le
dimissioni in blocco e forzate dei consiglieri Pd, oppure votare la mozione di
sfiducia insieme a tutte le altre opposizioni.
Un’opzione, la seconda, che si ripercuoterebbe gravemente sul
capitolo primarie, che ad oggi nella storia del Partito democratico sono sinonimo di fallimento.
Un fallimento che ha travolto
l’ex dalemiano di ferro, Matteo Orfini.
Colui che era stato prescelto per risolvere la crisi di Roma, ma
soprattutto per arginare l’incapacità mostrata da Marino,
ha deluso le aspettative dell’establishment piddino, sia di quello in minoranza
che di quello in maggioranza. Aveva impressionato tutti dopo che con grande
tenacia si era adoperato per difendere Marino
dal cannibale Renzi. La terza giunta del sindaco varata in
poco più di due anni era stata tirata su ad immagine e somiglianza del
Presidente del Pd, rafforzando la sua stessa struttura.
Renzi da furbacchione qual è, sta cercando di
evitare in tutti i modi di affrontare la questione Marino. Una sua intercessione rischierebbe di
contaminare ulteriormente la sua immagine.
Renzi avendo scelto Orfini, diventa quindi il primo responsabile
dello scandalo politico amministrativo in cui naviga Roma, e
il tracollo in termini di consensi registrato grazie agli ultimi sondaggi
certifica la sua totale inadeguatezza. Un tracollo in termini di tesserati e di circoli del Partito democratico che si ravvede nelle strutture periferiche
e territoriali, da sempre portatrici di consensi per la sinistra.
Attendiamo nelle prossime ore sviluppi importanti, un gong che
arriverà quando l’ultimo piatto tirato sarà rotto.
Uno strappo irricucibile, non solo tra Marino e il duo Renzi e
Orfini, ma tra il Pd e i cittadini romani, che attendono ansiosi l’ora
della riscossa del centrodestra. Saremo pronti.
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