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La
città eterna, lo sappiamo, è estremamente complicata, soprattutto se si ha il
compito di amministrarla. Marino però
faceva il chirurgo e ogni tanto si dilettava a commettere qualche marachella,
come quella sulle false note spese di rimborso.
Nessuno, men che meno i
romani, ha supplicato il chirurgo genovese di abbandonare la sua attività
medica per diventare il primo cittadino della Capitale d’Italia.
Ad
oggi, i cittadini romani, compresi coloro che lo hanno votato, non possono non
pentirsi della scelta fatta. Potremmo forgiare un nuovo soprannome per il
sindaco più discusso del mondo: il fantasma di Palazzo Senatorio. Potremmo
scriverne un racconto, un giallo, nel giro di poche ore diventerebbe un cult.
La figura di Ignazio Marino e le sue
oscure apparizioni. Marino si giustifica sostenendo che dietro le ripetute
dipartite ci sia in realtà un piano utile alla tutela dei beni culturali di
Roma.
Ora
comprendiamo il perché del suo lungo periodo ai Caraibi, soprattutto durante le
fasi di valutazione del provvedimento sull’impatto giubilare del prossimo
dicembre; Marino era impegnato in una serie di immersioni alla ricerca del
tesoro dei pirati. Risorse per il decoro, per lo sturamento dei tombini e delle
canaline, per il restauro dei principali monumenti. Che sciocchi che siamo.
Un’assenza
fisica la sua che potrebbe in parte essere accettata se le cose funzionassero,
laddove lo stato delle cose fosse all’altezza di una città che si appresta ad
ospitare circa trenta milioni di pellegrini. Il problema è che ad oggi, 22
settembre 2015, non c’è solo l’ombra di qualche cantiere, mentre mancano i
manutentori all’opera per la messa a punto di strutture e servizi fondamentali
per un adeguato supporto al Giubileo.
Marino
va a Philadelphia per visitare il Papa,
ma lo fa cosciente di essere coperto da un sindaco ombra che in realtà non ha
alcuna funzione. Gabrielli, il suo alter ego, infatti, svolge solo
mediaticamente le funzioni da sindaco. In parole povere ci mette la faccia,
quando il fantasma di Palazzo Senatorio non fa le sue comparsate oppure quando
ne combina una delle sue. Ma Gabrielli
che ci piaccia o no, non ha potere né politico né amministrativo.
Il risultato quindi
è il seguente: un sindaco fantasma, un sedicente sindaco sostitutivo e una
città abbandonata a se stessa.
Qualcuno chiami i ghostbusters e acchiappi il fantasma di Palazzo Senatorio.
Qualcuno chiami i ghostbusters e acchiappi il fantasma di Palazzo Senatorio.
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