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adrini
e padroni di Roma, hanno macchiato forse in maniera indelebile la storia
millenaria della città eterna.
Corruzione e illegalità hanno
metaforicamente contaminato il corso del fiume Tevere dissolvendosi in tanti
rivoli, ognuno con uno scopo preciso, quello di far arricchire sulle spalle dei
romani sedicenti politici e cooperative dal colore Rosso.
Lo
è stato per noi, ma soprattutto per questi professionisti del malaffare che dal
2008 al 2013 hanno faticato per mantenere gli stessi trend degli anni
precedenti, quando sotto le amministrazioni Rutelli
e soprattutto Veltroni gli affari andavano
a gonfie vele.
Poi
buon per loro è arrivato Marino,
che ha fatto della sua giunta comunale un manipolo di buoni agganci per le
attività buzziane; il resto della storiaccia lo conosciamo. La preoccupazione,
per noi tutti e per qualcuno in particolare, è che l’ondata giudiziaria in
corso possa durare ancora per molto tempo e coinvolgere ancora tante altre
persone. Questa stessa aria si respira a via della Pisana, dove il governatore Zingaretti è ormai messo al muro dalle
opposizione che giustamente chiedono le dimissioni. Come Marino continua a
tergiversare, ignorando che comportamenti tali, giustificano il degrado morale
che attanaglia le loro amministrazioni. Minando realmente la trasparenza e la
legalità degli atti amministrativi presenti e futuri.
Per
tornare a Roma Caput Mundi, ci rendiamo conto che commissariare la città risulterebbe ancor più
devastante, un danno d’immagine che Roma non può assolutamente permettersi.
Manca
poco all’inizio del Giubileo, milioni di persone faranno visita alla città
eterna e più che mai ci sarà bisogno di un’amministrazione forte e consolidata
che sappia rispondere alle esigenze di un evento di portata mondiale.
Bisogna salvare Roma,
esattamente come fecero le leggendarie oche del Campidoglio, che con il loro starnazzare salvarono Roma dai Galli di
Brenno.
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