martedì 1 aprile 2014

L’ultima boldrinata: il turismo va adeguato alle esigenze dei profughi




Certe abitudini non si perdono mai; figuriamoci quella di manifestare al mondo la propria essenza classista. Per mantenere fede alla sua vocazione terzomondista, la Boldrini ieri in occasione della presentazione del Rapporto 2014 di Italiadecide, ha pensato bene di rifilare una bella stoccata al settore turismo del nostro Paese. Vista l’incredulità di presenti e giornalisti è meglio riportare il virgolettato: “Non possiamo, senza una insopportabile contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e poi trattare in modo, a volte inaccettabile i migranti che giungono in Italia dalle parti meno fortunate del mondo, spesso in condizioni disperate”. Ha proseguito: “Le politiche per il turismo andrebbero pensate in modo integrato con le altre politiche rivolte all’accoglienza degli stranieri che vengono da noi per ragioni di lavoro, di studio, di cura o semplicemente alla ricerca di pace, di diritti e di sicurezza”.
Tutto nella norma, se non fosse che i dati emersi dal Rapporto abbiano evidenziato in sessantaquattro anni un calo delle quote del turismo mondiale verso il nostro Paese di circa il 15%. Mentre in passato uno su cinque dei turisti internazionali veniva da noi, adesso i numeri dicono uno su ventitré. Difficile da credere, soprattutto quando in un periodo di crisi ad andare giù è uno dei settori all’occhiello dell’economia italiana.

Beh nonostante ciò, nonostante la disoccupazione lo scorso febbraio sia volata ai massimi dal 1977, toccando la soglia del 13%, il Presidente della Camera ha sparato l’ennesima bordata a sfondo pseudo-buonista, con il risultato di usare gli immigrati clandestini o profughi come réclame contro il nostro turismo. Come si può pensare di penalizzare il turismo declassando la qualità dei nostri servizi? Tutto per mostrare il proprio lato fazioso e fanatico? Facciamo così cara Boldrini, questa volta vogliamo credere di essere stati oggetto di un pesce d’aprile. Burlona.

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