Certe
abitudini non si perdono mai; figuriamoci quella di manifestare al mondo la
propria essenza classista. Per mantenere fede alla sua vocazione terzomondista,
la Boldrini ieri in occasione
della presentazione del Rapporto 2014 di Italiadecide,
ha pensato bene di rifilare una bella stoccata al settore turismo del nostro
Paese. Vista l’incredulità di presenti e giornalisti è meglio
riportare il virgolettato: “Non possiamo, senza una insopportabile
contraddizione, offrire servizi di lusso ai turisti affluenti e poi trattare in
modo, a volte inaccettabile i migranti che giungono in Italia dalle parti meno
fortunate del mondo, spesso in condizioni disperate”. Ha proseguito: “Le
politiche per il turismo andrebbero pensate in modo integrato con le altre
politiche rivolte all’accoglienza degli stranieri che vengono da noi per
ragioni di lavoro, di studio, di cura o semplicemente alla ricerca di pace, di
diritti e di sicurezza”.
Beh
nonostante ciò, nonostante la disoccupazione lo scorso febbraio sia volata ai
massimi dal 1977, toccando la soglia del 13%, il Presidente della Camera ha
sparato l’ennesima bordata a sfondo pseudo-buonista, con il risultato di usare gli immigrati
clandestini o profughi come réclame contro il nostro turismo. Come si può pensare
di penalizzare il turismo declassando la qualità dei nostri servizi?
Tutto per mostrare il proprio lato fazioso e fanatico? Facciamo così cara Boldrini, questa volta vogliamo credere di essere stati oggetto di un
pesce d’aprile. Burlona.
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