S
|
ignificativo
il saluto
che ieri Papa Francesco ha rivolto ai Marò
e ai due marescialli della Guardia di Finanza, Domenico Gallo e Antonio
Cinquepalmi, che hanno percorso la maratona
podistica “In cammino per i marò” partita da Loreto lo
scorso 19 marzo e conclusasi ieri in occasione dell’Angelus in piazza San
Pietro. “Sono beati coloro che lavorano per la pace”, queste le parole del
Santo Padre che ha pregato molto per i due fucilieri di marina, che ora dopo la
lieta notizia di venerdì sulla sospensione del processo, ci auspichiamo possano
tornare presto a casa.
La
nostra abilità, intesa come Paese, quindi come comunità d’intenti nel senso più
nobile del termine, deve essere quella di far pesare a livello internazionale una forte unità nazionale su
questo argomento. Evviva la non accettazione comune del
processo indiano, per un’internazionalizzazione
della questione diplomatica. Questo dovrà essere il leitmotiv da oggi
fino alla data della prossima udienza, al momento fissata al 31 luglio.
Ci
auguriamo quindi che al fianco delle buone intenzioni, si compiano dei passi
sostanziali per il pronto
ritorno dei due militari, che quindi lo stesso governo italiano prenda
esempio dalle iniziative e dalle proposte come quella giunta dall’On.
Elio Vito (che
riproponiamo di seguito),
affinché l’immobilismo di questo governo non si diffonda come per i precedenti
anche nel caso dei nostri marò.
Le
voci che giungono dall’India sicuramente non ci lasciano ben sperare;
sembrerebbe che proprio oggi il candidato premier del partito nazionalista
indiano Bjp Narendra Modi, durante un
comizio in Arunachal Pradesh abbia
chiesto alla leader italo indiana Sonia Gandhi: “Perché i due militari italiani accusati di
avere ucciso due pescatori non sono in carcere?”
Non è la prima volta che Modi, favorito nei sondaggi
per le prossime elezioni del 7 aprile, critichi la Gandhi per il trattamento
morbido riservato ai due marò. Sappiamo che le sue dichiarazioni sono
esclusivamente a fini elettoralistici, ma allo stesso tempo non possiamo accettare che i
nostri due militari diventino merce di scambio in occasione della legislative indiane che dureranno circa quarantacinque giorni.
Nessun commento:
Posta un commento