lunedì 31 marzo 2014

Forza Marò, anche Papa Francesco è con voi.



S
ignificativo il saluto che ieri Papa Francesco ha rivolto ai Marò e ai due marescialli della Guardia di Finanza, Domenico Gallo e Antonio Cinquepalmi, che hanno percorso la maratona podistica “In cammino per i marò” partita da Loreto lo scorso 19 marzo e conclusasi ieri in occasione dell’Angelus in piazza San Pietro. “Sono beati coloro che lavorano per la pace”, queste le parole del Santo Padre che ha pregato molto per i due fucilieri di marina, che ora dopo la lieta notizia di venerdì sulla sospensione del processo, ci auspichiamo possano tornare presto a casa.

La nostra abilità, intesa come Paese, quindi come comunità d’intenti nel senso più nobile del termine, deve essere quella di far pesare a livello internazionale una forte unità nazionale su questo argomento. Evviva la non accettazione comune del processo indiano, per un’internazionalizzazione della questione diplomatica. Questo dovrà essere il leitmotiv da oggi fino alla data della prossima udienza, al momento fissata al 31 luglio.

Ci auguriamo quindi che al fianco delle buone intenzioni, si compiano dei passi sostanziali per il pronto ritorno dei due militari, che quindi lo stesso governo italiano prenda esempio dalle iniziative e dalle proposte come quella giunta dall’On. Elio Vito (che riproponiamo di seguito), affinché l’immobilismo di questo governo non si diffonda come per i precedenti anche nel caso dei nostri marò.

Le voci che giungono dall’India sicuramente non ci lasciano ben sperare; sembrerebbe che proprio oggi il candidato premier del partito nazionalista indiano Bjp Narendra Modi, durante un comizio in Arunachal Pradesh abbia chiesto alla leader italo indiana Sonia Gandhi: “Perché i due militari italiani accusati di avere ucciso due pescatori non sono in carcere?”
Non è la prima volta che Modi, favorito nei sondaggi per le prossime elezioni del 7 aprile, critichi la Gandhi per il trattamento morbido riservato ai due marò. Sappiamo che le sue dichiarazioni sono esclusivamente a fini elettoralistici, ma allo stesso tempo non possiamo accettare che i nostri due militari diventino merce di scambio in occasione della legislative indiane che dureranno circa quarantacinque giorni.

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