Centinaia di manifesti nel quadrante nord di Roma, così il 'Comitato fuori le scorie dal XV' ha deciso di augurare il buongiorno ai residenti del Municipio XV, minacciati - oramai da anni - dalla pericolosa presenza di una discarica radioattiva sita in zona Casaccia. Con l'affissione il Comitato chiede, senza mezzi termini, la "chiusura immediata del sito di stoccaggio di scorie radioattive Enea-Casaccia".
Stefano Peschiaroli, portavoce del Comitato, denuncia l'esistenza di "cinque depositi presenti all'interno del sito di via Anguillarese, che ospitano più di settemila metri cubi di rifiuti radioattivi contenuti in circa duemilacinquecento fusti prodotti sin dagli anni '90".
L'elevato potenziale di rischio per la popolazione potrebbe essere in futuro implementato, come disposto da una determinazione dirigenziale della Provincia di Roma targata Zingaretti. La R.U. 127 del 14/01/2013 prevede la futura costituzione di un ulteriore sito per il trattamento e lo stoccaggio della radioattività all'interno del centro Enea-Casaccia.
"In nessuno stato europeo è presente una discarica radioattiva di simili dimensioni all'interno dei centri urbani - commenta Peschiaroli - Ed è preoccupante che le istituzioni non si adoperino per mettere la popolazione al riparo dai rischi, invitiamo tutti i cittadini ad unirsi alla nostra protesta per portare all'attenzione dei media e della classe politica questa situazione".
Anche Riccardo Oliva, presidente dell'Associazione ambientalista 'Memento Naturae', segue da tempo la vicenda Casaccia. "Dopo lo scandalo della Terra dei Fuochi, quale catastrofe ambientale dobbiamo aspettare affinché la gente venga tutelata? - continua Oliva - È vergognoso che all'interno della Capitale possa esserci un sito così altamente pericoloso".
"La città eterna - conclude Oliva - non deve diventare una discarica eterna".
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